di Cristina Taliento
Ho sempre creduto nella libertà delle scelte. In generale. E credo che, alla fine, sia giusto così.
Eppure evitare di criticare non significa smettere di riflettere. Avere delle riflessioni pulite ed incontaminate dal giudizio critico dell' educazione, cultura ed esperienza è, infatti, a mio avviso, una delle conquiste più alte che l'individuo possa raggiungere. Ed è con questo spirito che affronterò uno degli argomenti su cui spesso mi trovo a pensare, con l'intento, quasi ingenuo, di riuscire a capire davvero. Il fumo. Quattro parole e una condanna.
Ho suddiviso i fumatori in 3 categorie, sebbene io detesti suddividere in categorie.
Ci sono persone che fumano per darsi delle arie. Le ho viste, le ho osservate mentre facevo finta di guardare altrove. Il modo in cui inforcano la sigaretta, il modo in cui atteggiano le labbra, è figlio del fascino che loro vogliono avere. Non ho le idee molto chiare a proposito. Non sono sicura che la sigaretta dia fascino. Il cinema è pieno di attori ed attrici che fumano teatralmente su letti grandiosi. Non lo so... il cinema, questo l'ho sempre pensato, è un guaio che fabbrica icone strane e complicate.
Ci sono persone che fumano per sfogare dei sentimenti ed ho visto anche loro. Di sfuggita, però, perché non sta proprio bene guardare una persona mentre è in preda di se stessa. Una volta ho visto una donna che gridava dentro un cellulare e un attimo dopo l'ha sbattuto a terra e poi si è messa a scavare furiosamente nella borsa in cerca delle sue Lucky Strike. Mi sono chiesta cosa avrebbe fatto al suo posto un non-fumatore. Dove avrebbe sfogato la rabbia o qualunque altro dannato sentimento, lui? Da qualche altra parte, suppongo.
Altre persone, invece, fumano per la nicotina perchè ne hanno bisogno, credo. Loro sono arrivate a questo punto dopo essere passate dalle prime due categorie. Loro fumano e basta e non si chiedono nemmeno il perché. Loro fumano e basta.
8 commenti:
...scrivendo così, puoi anche non saper prendere un cucchiaio in mano, ragazza! :)
complimenti, davvero...è un sollievo vedere 16 anni e mezzo usati così bene ed evitando tutto il pallore/squallore della maggior parte dei sediciemezzo attuali :)
i complimenti si estendono agli atti di fede e a tutto lo splendore di anime bollenti qui a sinistra...Kerouac (dio,la Beat Generation!li ho tutti impilati lì...Cassady, Ginsberg, Corso, Ferlinghetti), Pirandello, Fitzgerald, Flaubert...ce la intendiamo :) oh, se ce la intendiamo ;)
a destra
le anime bollenti sono lì a destra
@marzia :già!!! Allen Ginsberg... oh mio Dio, lo adoro!!! Quando ne parlo sembra che non lo conosca nessuno... ma con chi me la faccio??? XD Comunque ti farò visita e ti ruberò delle ricette per migliorare la tecnica!
@Nick: credi?
Non avendo mai fumato non li capisco proprio. La tua analisi mi sembra molto azzeccata, comunque!
:-) neanch'io fumo
Belle riflessioni, complimenti. Hai perfettamente ragione. Neanche a me piace suddividere le persone in categorie, ma spesso sono le persone stesse a voler appartenere ad una determinata "classe". Io, comunque, vedo il fumo come qualcosa di strettamente psicologico, non credo che possa "curare" la depressione. Un non-fumatore, in casi come quello da te citato, chiamerebbe un amico o scoppierebbe in lacrime. Tutto qui. Non li capirò mai, i fumatori. Bel Blog :)
Grazie, Luana!
Si, in effetti ha a che fare molto con la psicologia di una persona... E questo si collega al capitolo "Il Fumo" della Coscienza di Zeno, dove nella sigaretta non c'è solo la nicotina, ma anche le caratteristiche determinanti della psiche del protagonista.
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