18/04/17

Giotto sull'acqua - Ritratti di persone


divagazioni di Cristina Taliento


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(Painting by Rob Gonsalves)


Giotto sull'acqua è un artista che non usa la prospettiva e disegna sull'asfalto, sull'ultimo ponte, dove, a dire la verità, non passa quasi mai nessuno, a parte i corridori delle sette di sera che si spostano veloci di lato per non calpestare i suoi gessetti colorati. Il fiume è asciutto, verde di piante.

Giotto sull'acqua avrà trent'anni ed è senza lavoro.
Lo guardo, gli chiedo perchè disegna sempre un pittore di spalle che disegna. Mi sembra autoreferenziale.

Dico: "Sei tu quello?"
Dice: "No, perchè?". Non gli piacciono le domande, nè le persone che interpretano i suoi quadri. Mi giro, non c'è manco un cappello per lasciarci dentro qualche moneta.

Un gruppetto di sessantenni in tenuta da corsa ci circonda per un attimo come uno sciame di passaggio. Non dico niente e resto ad ascoltare il rumore di passi che s'allontanano.
Poi mi decido: "Disegni sempre un pittore di spalle che disegna per terra, una specie di specchio nello specchio. Che significa?".

"Già, specchio nello specchio, foto da foto. Che significa?". Mi guarda con sguardo interrogativo.
"Non lo so" dico alzando le spalle e aggiungo: "Non ho molta fantasia di questi tempi".
Tira su col naso.

Dice: "L'arte non deve avere sempre un senso. Basta che mi piaccia, che descriva il mio oceano interiore".
Quando parla ha un accento diverso da quello di questa città. Mi sembra dell'Est.

"Ti senti uno straniero, uno che si guarda dall'esterno?" domando su due piedi.
"Può darsi" e abbassa lo sguardo.


Così mi è venuto in mente un personaggio dei miei vecchi racconti del Mal Adriatico: il Sorseggiatore.
Il Sorseggiatore è un uomo sulla quarantina che parla poco e niente, gira per la città con una tazza di caffè in mano da cui beve qualche sorso di tanto in tanto, mentre guarda le scene di vita del paese. Gli altri ovviamente lo detestano, ma a lui importa poco. La cosa divertente di questo personaggio è più che altro la tazza di caffè che si porta dietro ovunque vada, tra le strade e nelle piazze del mondo, lontano dai tavolini di qualsiasi bar, lontano da se stesso. Il Sorseggiatore non sai mai se abbia l'intenzione vera di osservare, scrutare, oppure se tutto quello sguardo buttato a briglia sciolta sull' orizzonte non sia che il naturale passatempo di chi, in realtà, sta soltanto bevendo un caffè.
Poi penso, però, che Giotto sull'acqua non assomiglia per niente al Sorseggiatore, che probabilmente Giotto sull' acqua non avrebbe mai il coraggio di fissare qualcuno per più di due sbadati secondi.

"Foto da foto" ripeto sovrappensiero.
"Foto da foto, ovvero guardare attraverso il filtro del tempo e dello spazio per non tremare troppo".
"Apperò" esclamo per sdrammatizzare.
Sorride imbarazzato. È un artista.

03/04/17

Sotto al palco

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(Cupola di San Giovanni Evangelista, Correggio, Duomo di Parma)


Sotto al palco.
La diligenza ci veniva facile,
 non ci sforzavamo tanto
e bere non ci piaceva.
 Eravamo ragazzi tranquilli,
ma con le Converse
in mezzo a manichini eleganti.
Con educazione,
ballavamo forte,
da soli,
gli occhi grandi di chi ha poco,
perchè la Libertà era
tutto quello che avevamo.

(C.Taliento)