di Cristina Taliento
"Tu sei ridicola" mi ha detto mia sorella e mi ha guardata con le labbra arricciate.
"E che c'entra - faccio io - tutti sono ridicoli, ognuno come può" ho risposto, sorridendo.
"Bella minchiata"
"Mica tanto... mica tanto..."
Ridicolo.. ridicolo, sussurrava questa parola alla sua mente mentre accarezzava distratto il pomello del suo bastone. Il pendolo scandiva i minuti. Ridicolo, ridicolo...
Ahahaha, ma chi è? boh, un tale della mia immaginazione che mi salta in mente tutte le volte che un termine o un concetto mi suona strano e allora vedo lui, che si ripete questa parola tutto confuso e desideroso di arrivare alla soluzione. Quest'uomo si siede, mette una mano sul mento e l'altra sul ginocchio e pensa, pensa. Ridicolo, ma che vorrà dire mai?
Poi arrivo io, col vestito della domenica e l'aria da saputella dei miei stivali.
"Sta' tranquillo signore, non vuol dire un bel niente, se proprio lo vuole sapere" potrei rispondergli io.
"E perché mai?" chiederebbe
"Perché è uno di quei termini che già presuppone una già fondata identificazione della realtà, della serietà e di tutte quelle cose, insomma, che ridicole non sono."
"Aspetta un attimo, ragazza. Quanti anni hai? Mi stai confondendo, perbacco." bofonchierebbe il vecchio.
"Ma che confondendo e confondendo... Lei è parecchio più anziano di me! Dovrebbe capire! Avanti... mi dica cosa per lei è ridicolo" potrei rispondere io, magari mettendo le mani sui fianchi.
"Bah... guarda, forse sono ridicoli i pantaloni corti, quelli che lasciano scoperta la caviglia. Mi capisci?"
" E certo. Ma lo vede? Lei giudica ridicolo solo ciò che non è nella norma"
"Beh hai ragione" potrebbe ammettere il vecchio.
"L'essenziale è non farsi prendere dal, comesichiama, conformismo, ecco" sentenzierei io con l'aria da maestrina.
"Basta. Mi hai convinto. Lo sai che penso, ah? Che il mondo è tutto ridicolo e mi fa ridere come i pazzi e i pazzi, invece, ridicoli non sono."
"E lei è un pazzo!" sparerei io di botto.
"Ahahahah, mi fai ridere, ragazzina" direbbe il vecchio, strozzandosi con la sua saliva.
"Eh già, ma si calmi ora... Non mi vorrà diventare ridicolo così all'improvviso"
"E che cos'è ridicolo?" mi domanderebbe lui, con l'aria innocente e furba.
"Vedo che ha capito, signore"
E lui, allora, mi potrebbe fare un bell'occhiolino complice.
5 commenti:
Nient'affatto ridicolo questo post...
Sissignore. La ringrazio, signore.
Io sono un errante, non sono un signore...
Chiedo scusa, Errante.
Figurati, non preoccuparti!
PS Temo che il vampiro sappia il fatto suo...
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