12/06/10

Ballata di una ragazza mai esistita

di Cristina Taliento


Sirene, sudore, alcool e zanzare, notte d'inizio estate senza luna.
Stavo dormendo, fanciulla di mille lune fa,
Quando ho sognato la tua storia. Tremavo
E ricordo che ho pianto quando è finita.

La tua storia sembrava non avere protagonisti,
Perchè tu eri sempre all'angolo della tua vita,
Distesa a pensare sotto il tiglio verde,
Con gli occhi incantati tra le foglie e il cielo.
Quando un fiore ti è caduto sul cappello di perle
Ti sei girata e lui era lì,
Raggio che penetra nel bosco e trafigge le grida della tramontana.
Stupore, paura e odore di rum bollente mischiato all'oceano dei tuoi sogni.
Ma che hai fatto, fanciulla?
Perchè non sei scappata, ragazza, tra le lacrime e la seta del tuo vestito nuovo?
Lui ti ha baciata e tu hai aperto gli occhi spaventata,
prima di sparire nell'aria come la polvere di farfalla.
Dimmi a cosa pensavi nell'istante in cui i tuoi vestiti sono caduti sull'erba,
vuoti, senza la tua dolce consistenza.
Non ti fermare per la lacrima che scende muta sulla mia guancia,
Continua a parlarmi di quel bacio che ti sbriciolò l'anima.
Note di filo spinato ti graffiarono la pelle
il battito d'ali di una capinera
e tu eri vento. Mai più come prima.
Vita o morte, cos'eri diventata dopo quel bacio stregato?
Il tuo profumo veniva trasportato dagli stormi,
nel canto della comunità che ti cercava.
Entravi nei sogni senza bussare
ed eri nutrimento, dimora, neve e domande.
Né una discorso, nè un applauso al tuo funerale
solo vestiti bianchi come spose
e la voce del padre che chiede ai presenti il perchè.
Ma tu in questo mondo non hai mai saputo nuotare
e non ti sei ribellata a quella curiosa situazione,
Forse è per questo che non sei voluta tornare.
Hai preferito barattare i tuoi cinque sensi per essere il pieno e il vuoto.
Per essere ragione e fuga, paura e desiderio.
Mai vecchiaia, mai materia.
Inizio, mai fine.

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