di Cristina Taliento
"Siamo come nani sulle spalle dei giganti, sì che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non per l’acutezza della nostra vista, ma perché sostenuti e portati in alto dalla statura dei giganti" Bernardo di Chartres, XII secolo
La storia, il passato sono come enormi Ciclopi che ci fanno accomodare sulle loro spalle e, grazie a loro, la nostra vista viaggia sopra le nubi, arriva a scorgere le vette più alte. Ci sentiamo come il figlio piccolo sulle spalle del padre. Invincibili.
Guardare lontano e più lontano ancora dove l'impossibile muore nelle aspettative di tutti. Muore nelle aspettative di tutti. Nelle aspettative di tutti. Tutti.
Poi un lampo, uno sguardo frettoloso che non vorrebbe mai sostare su quelle ferite che ricoprono il corpo dei nostri Ciclopi. Sangue rappreso sulle braccia muscolose, lividi viola sulle ginocchia, frustate sulla schiena. Tagli che il tempo ha cicatrizzato, ma non guarito. Segni di violenza, tirannia, abuso del potere, schiavitù, omicidio, frode, guerre, olocausto,sfruttamento. Le ferite bruciano ancora, ma noi sappiamo che per non sentire il dolore basta non pensarci. Pensare a qualcosa di dannatamente "bello". Così le statue, le vie, le scuole intitolate a chi si è battuto non diventano che pezzi immobili che entrano nella memoria di ciascuno in modo silenzioso fino ad innescarne l'abitudine. Ci rifiutiamo di scrutare il male, preferiamo metterci sopra un comodo cerotto che ci eviti di sussultare alla vista del sangue. Ma non tutto il passato è passato. Gli errori del passato non si posso inscatolare in una Giornata della Memoria come i fagioli e le noccioline. Non ha senso commemorare il 27 Gennaio delle vittime che chiedono ancora giustizia. Non ha senso fare fiaccolate, mostrare foto di gente denutrita nei campi di sterminio per descrivere la cattiveria schifa dell'uomo; una cattiveria che rivive così palese ai nostri giorni, una cattiveria che non rivive nella più cupa follia, ma nella ragione, si nasconde meschina dietro ideali, agnelli e iene.
Non si può rivolgere il pensiero solo per un singolo giorno a quello che è stato. Bisogna pensare seriamente mettendo in conto vecchie e nuove spiagge dove l'errore si è arenato. Il cancro non è guarito, non lo sarà mai se consideriamo la storia a compartimenti stagni. Quei giganti che ci sorreggono sono più fragili di quanto pensiamo e noi non possiamo credere di essere invincibili.
(Cristina Taliento)
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