10/01/10

Sospesi nel vuoto

di Cristina Taliento








Il ragazzo che non invecchiò aveva un bello sguardo dietro gli occhialetti. Due occhi che continuano a fissare chi, con nostalgia e rispetto, si trovava a guardare la sua faccia sulla copertina di un CD o su una di quelle gigantografie che ogni tanto si trovano in città.

«Ehi, Mr. Lennon! Sta per entrare nella storia» dicono che Mark Chapman abbia gridato qualcosa di questo genere prima di assassinarlo con quattro colpi di rivoltella. E nella storia ci sta viaggiando proprio da quella sera dell' Ottanta.

Jimi Hendrix, svolta del rock, venne trovato morto il 18 settembre 1970. Nessuna lettera solo una raccomandazione per l'eternità. Jim Morrison, "il poeta maledetto", anche se io preferisco pensarlo come il poeta maledettamente sublime, pose fine alla sua vita e poco importa se per arresto cardiaco o per overdose. Lui era Il Grande che riuscì a "succhiare il midollo della vita", ("... The End... my only friend, The End... "). Poi, lui, come dimenticarlo, il ragazzo nero dalla pelle bianca, Michael Jackson. Noi non li vedremo mai con le rughe seduti ad una trasmissione serale a chiaccherare con il conduttore di quante donne ci sono state nella loro vita o di quanto sia stata fantastica la loro prima volta sul palcoscenico. No, non ci sarà l'annuncio di fine carriera fatto da un portavoce; per loro non ci sarà nessun cantante ragazzetto che li supererà nelle classifiche perché la loro è stata una corsa contro il vento, quando il cuore parte a mille e ti senti a due passi dal volare, come se in quei pochi minuti avessi provato tutta la felicità possibile. Una corsa senza il traguardo, una corsa sospesa nell'aria ai limiti del tempo e dello spazio. E che importa chi vince. Loro sono tutti lì che corrono nel vuoto e non si fermeranno mai. Mai.

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