19/08/19

I cieli del mio account Facebook


di Cristina Taliento













(The Martha McKean of Wellfleet, Edward Hopper, 1944)


E se Facebook o Instagram
vendessero i miei dati
 a fantasmi, ombre incravattate
vorrei che nel mio account
ci fossero più cieli, foto di cieli,
descrizioni di cieli,
perché a volermi poi manipolare
a volermi poi
acquistare
sarebbero costretti a ragionare
-quantomeno-
in senso più poetico.

Dissi questa cosa al mio amico. La trovò divertente. Dissi come fai a non sentirti in gabbia oh tu figlio di questo secolo. Rispose che beveva e prendeva delle gocce prima di andare a dormire. Alzai le spalle. Sospirai: povero te. 
“Povero me? Perché povero me?”
“Perché non ti interroghi, non pensi, accetti passivamente che qualcuno ti pianti della gramigna nel cervello e l’unica cosa che sai fare è contribuire all’innaffiamento della suddetta pianta fino a quando le radici non ti spaccheranno a metà quella maledetta testa e l’unica cosa che farai sarà ridere e fumare e connetterti su Facebook, ridere e connetterti su Facebook. Bravo, fuma eh!”
Si accese una sigaretta, si grattò i capelli. Ero abbastanza sensibile a quel gesto. 
“Forse stai un po’ esagerando” 
Forse non ti sei accorto che ci stanno togliendo le nostre identità, il nostro valore, la poesia. Gli ideali...”
Mi guardò e scoppiò in una risata. 
“Dove è finito il tuo spirito di leggerezza?” mi interrogò.
“E dove è finita la tua lucidità?” gli chiesi. Tuttavia iniziai a provare nostalgia per la leggerezza, la privacy, il cielo di notte quando stendi sulla sabbia un telo umido e l’unico rumore che senti è quello del mare. 
“Se ti piace scrivere, vuol dire che ti piace raccontare e implicitamente che gli altri ti leggano. Quello che fai non è molto diverso dal postare le storie su Instagram. Non capisco perché tu te la prenda tanto” disse sedendosi sul marciapiede. Mi sedetti anch’io.
Intanto il cielo era tramontato e il buio cadeva sulle sue labbra, dentro i suoi occhi. Volevo avere più certezze nella vita. Bevvi un sorso d’acqua dalla bottiglietta che mi ero portata.
Non dissi niente.
“A volte le persone vogliono solo dire la loro attorno al fuoco” continuò. 
“In questo momento Google sa perfettamente dove siamo” dissi con lo sguardo ipnotizzato su un punto non meglio definito.
“Già” disse lui. 
“Già” dissi io.

Poi ce ne andammo. Io dovevo passare dalla lavanderia prima della chiusura. 

3 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Incantevole.

Grazie!

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Grazie a te, caro!

Tomaso ha detto...

Cara Cristina, un post veramente da sogno.
Ciao e buona giornata con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso