14/01/12

La metamorfosi idiota (IV)

di Cristina Taliento





(Number 8, Jackson Pollock, 1949, oil, enamel and aliminum paint on canvas, Neuberger Museum, State University of New York)



Decisero, infine, che parlava troppo poco. Non c'era da fidarsi. E che, peccato, il diavolo si era preso un'altra di quelle anime con i capelli spettinati e i jeans larghi e brutti. Uno dei ragazzi del bar pensò che erano larghi, ma non brutti e poi si chiese cosa avrebbe pensato lei del diavolo e della pubblica approvazione. Triste si disse che in quel momento lei era nel vento, a caccia di sè, lontana dagli uomini, dai loro giudizi, tra la gramigna e il grano, stelle e luna, nidi di vespe, luce, buio. Sbadigliò, poi sospirò un addio nella notte e la dimenticò poichè capì che lei aveva deciso di partire per la sua guerra di sangue e mai più l'avrebbe rivista. Infatti, non tornò. La rivoluzione le morse il collo e per liberarsi non si uccise, al contrario, perseverò. Conobbe una volpe e la tenne sulla spalla; legò il capo con uno straccio d'indiani e corse in pianura ululando in discesa e costruì una casa con i tronchi degli alberi. Dopo aver vagato nella nebbia di una brughiera immaginaria , affermò che si trattava di una metamorfosi idiota. E per non piangere sul tempo, scrisse che il tempo non esisteva affatto e che ogni cosa nasceva e moriva ogni giorno e non c'era nessuna trasformazione continua, nessuna storia negli anni, solo fotografie di attimi in cui ella si contraddiceva continuamente, infedele alle sue vecchie convinzioni, al vecchio taglio di capelli, agli amori. All'improvviso fu atterrita, seppure consolata, dall'idea di un presente eterno e distaccato dal passato, anzi un presente dove al posto del passato c'erano cumuli di diapositive di altre bambine bionde che dicevano di essere lei e alle quali rispondeva no, adesso tu non ci sei più. E sorrideva al pensiero di vivere un giorno e poi svanire la sera e rinascere un'altra, più invecchiata e più calma. Quando i pastori tedeschi la accerchiavano ed i proprietari delle campagne si avvicinavano a chiederle "Chi siete?" lei gridava "Una ribelle!" perchè se avesse risposto nessuno, come più sentiva, quelli avrebbero sparato e poi, pur sempre da ribelle, sarebbe morta.

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