di Cristina Taliento
Quella volta ero in fila per andare al bagno e la fila era così lunga che straripava, addirittura, fuori dalla stanza e si mischiava nel corridoio insieme a quella per il bagno degli uomini. Labbra strette e mani incrociate, "che palle" pensavo.
Sono sicura che lo stava pensando anche lui quando l'ho visto dietro la spalla di un vecchio. Aveva il pugno prumuto sul mento rassegnato e l'aspetto di un ragazzo del 1958. Holden Morrisey Caulfield, ovvero il giovane Holden: un tipo strano, un tipo che mi è piaciuto.
"Ciao Holden, anche tu da queste parti? "
"Ah ciao... Clarissa."
"Cristina, tipo"
"Lo so, era per prenderti in giro, tipo"
"Ah"
"L'ultima volta che ti ho lasciata, pioveva."
"Si, mi pioveva un po' sugli occhiali. Ora ha smesso."
"Già... riparte la primavera. Sei contenta?"
"Perchè me lo chiedi?"
"Perchè la gente parla del tempo e delle stagioni quando non sa di cosa diavolo discutere"
"Non sei cambiato, eh?"
"Brava, inizia pure a mettere le etichette. Non sono cambiato, poi... vediamo cos'altro mi dici"
"Rimani un emerito cretino"
"Oh-oh-oh... calmati."
" Non ho problemi a farlo, Holden. Non mi interessa più farti cambiare idea"
"Sei come tutti quanti... Tutti che vogliono cambiarmi questa fottuta testa"
"Smettila di fare l'adolescente messo al muro dall'umanità. Non ho mai cercato di cambiarti la testa, lo sai. "
"Eri innamorata della mia testa"
"Appunto... le nostre teste sono simili."
"Solo che tu sei sempre attenta a non farlo vedere."
"Ma per favore... non ho problemi ad essere quella che sono"
"Adesso finiscila tu di dire che non hai problemi, altrimenti te li faccio venire io, i problemi."
"Accidenti, Holden! Sembri tua madre!"
"Cavoli, è vero."
"Quello che ti voglio dire è che... aspetta...ehm...no,mi sono dimenticata"
"Tu ed i tuoi buchi di memoria"
"Io ed i miei buchi di memoria. Mi sei mancato un po' per un po' di tempo."
" Un po' è sempre meglio di tanto"
"Si, giusto il tempo di silenzio tra una canzone e l'altra; nell'istante in cui speravo che sarebbe ripartita una canzone dalle note un po' tristi"
"E poi è andata come volevi?"
"Ehm... no... continuavano a ripartire quelle stupide canzoni dell'estate e mi è toccato fare una playlist di Bob Dylan e di..."
"No, non intendevo questo. Voglio dire, sei riuscita a dimenticare?"
"Oh si... Si, alla grande."
"Bene, che bello sapere di essere stati dimenticati"
"Rimarrai un grande personaggio del grande libro di Salinger"
"Salinger... il mio Geppetto. Sarebbe stato meglio se non fossi mai uscito dalla sua penna"
"E perchè?"
"Così... non è che abbia concluso grandi cose"
"Sei stato importante per me, per esempio."
"Questa è una grande cosa?"
"Grandissima."
"Okey, adesso vado"
"Ciao. Buona Fortuna."
"Ah! Comunque quando è primavera non puoi sederti in camicia sotto la pioggia e tornare a casa con 38 di febbre"
"Oh no, di primavera si può ancora fare. E che tu ci creda o no, si può fare anche d'estate. Potrai anche dimenticarti di Holden Caulfield, ma non scordare di avere fiducia negli acquazzoni estivi"
"Mi porteranno qualcosa di te"
E così andò a finire, quella volta. La fila per entrare in bagno si era accorciata ed io, dopo aver avanzato di qualche passo, mi accorsi che di lui non era rimasto che l'odore.
1 commento:
ciao
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