Li hai visti, si che li hai visti, i guerrieri disarmati della vita. Certo che li hai visti, così belli nel traffico, stanchi dal lavoro, con quelle loro mani parlanti ferme sul volante, quelle facce così vere e pulite, ingenue e sfrontate. Le persone forti dentro, le rocce dell'umanità. Una volta, almeno una, le hai viste e hai capito, hai smesso di replicare e le hai ascoltate; volevi giudicarle, invece le hai comprese. Per un attimo hai pensato di imitarle, ma eri così abbagliato da quell'esplosione di luce che sei rimasto lì a contemplare i loro sorrisi di purissimo diamante e non hai fatto niente. Allora sappi che erano quelle le persone grandi perché grandi erano le loro sensibilità e quella che a te è sembrata una cometa veloce, nata per caso, in realtà è una scia che si allunga nel tempo; quel tempo fatto da tutte le cadute e le camminate sulle ginocchia e le volte in cui si sono rialzati, il tempo a desiderare, credere, costruire, lavorare e poi, cambiare rotta per seguire il cuore. Si, perché tu li hai visti ed erano uomini, non cervelli sviscerati, non macchine, non eroi da scrivania. Hai capito che erano loro perché con loro ti sentivi diverso, come se fossi davanti al mare o davanti a qualche altro spettacolo pazzesco della natura. Ti sei fermato a guardarlo e hai fatto bene, ma ancora una volta sappi che quelle persone non si sono costruite, ma si sono formate. Nelle stanze delle loro adolescenze, nei loro perdoni, nel tempo passato a dare bellezza a ciò che l'occhio poteva soltanto rimpicciolire e capovolgere. Belle tra loro rughe o acne giovanili, quelle persone tu le hai viste e ti sei emozionato, un po' brillo hai barcollato sulla strada del ritorno.
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