05/08/14

Spettacolare dentro

di Cristina Taliento



Ho guardato per giorni interi persone stagliarsi nel sole, sagome ridenti controluce. Forse è l'estate e allora calda l'anima e caldo fuori, salvo il cuore e liberi tutti. Salento, vecchio mio, mi sei mancato, tu spettinato dal vento, abbracciato dai mari.  Sei così vero nella tua musica di cicale e tramontana e voci che, dalla strada, salgono come edera fino alle finestre.  Parlaci con il tuo, il mio, dialetto sincero, illuminando le nostre menti di teneri arcaismi, raccontaci le storie che si mormorano gli ulivi tra loro, verdi argento sull'argenteo azzurro mare.
Ho guardato per giorni interi persone salire sulle scogliere, camminare nell'arte e c'eravamo tutti e con noi le nostre paure. Le solite paure dell'uomo. Se sei sensibile e sai osservare, esse le leggi chiare sui volti di chi è vivo; paura di non essere felice, paura di essere felice, paura di non essere il migliore e paura di esserlo. Vestiti, maschere e maschere di dignità, aspetto esteriore, fondotinta, fazzoletti per asciugare le lacrime, creme per combattere il sole, il nostro lavoro sempre pronto a uscire nei nostri discorsi, sempre pronto a qualificarci. E poi il mare. E che se ne frega il mare della tua quattordicesima? Il mare, come dire il nostro dentro. Niente, non se ne frega niente.
La Gente Davvero è diversa... Non vuole tutto quello che le propinano. Alla Gente Davvero non servono cinquemila amici virtuali, ventimila giga di memoria, tremila ore di palestra scontate del sessanta per cento. Dovremmo mostrare le nostre debolezze. Dovremmo respirare davvero, essere davvero, spogliarci di noi in modo da restare soltanto vivi, in piedi su una scogliera a guardare oltre l'orizzonte magnifico, nel nostro dentro spettacolare.

2 commenti:

amanda ha detto...

oh come mi piace questo post

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Grazie doc :)