di Cristina Taliento
Mi disse che dovevo, qualche volta, guardarmi da fuori. Intanto un invecchiato Robbie Williams, dall'altoparlante in alto a destra, si giocava gli ultimi avanzi di una brillante carriera. "E che significa, scusa?- chiesi io smettendo di pensare un attimo a Robbie Williams- Chi è Fuori? Lo conosci, è amico tuo? Eh no, scusa, perchè tu non puoi dirmi una cosa del genere senza analizzare tutti i dati del problema... E se Fuori ha bevuto? E se Fuori fuma marijuana tutto il tempo oppure ha un trauma infantile? Ci pensi a questo? E poi magari mettersi nelle mani di questo Fuori, annullarsi completamente nel nome di questo Fuori perdendo ogni identità e dignità per poi scoprire che Fuori non è altro che un umano confuso che fa finta di controllare il cellulare quando non sa che dire, che si lega le scarpe facendo prima le orecchiette ai lacci invece di passare il filo intorno al dito, che magari è un frustrato negazionista della Shoah oppure un pallone gonfiato che non ha letto mai nemmeno un libro. Il fatto di vedersi da fuori è un po' una bufala pazzesca inventata da non so chi, perchè noi, vedi, siamo individui unici e l'umanità esiste soltanto in un contesto di approssimazione. Tu non puoi pensare che la verità su te stesso sia fuori, negli sguardi sfuggenti di chi incroci in questo supermercato perchè la verità sta dentro di te e lì soltanto. Lo sai cosa sei per quella signora laggiù, quella vicino al banco della frutta? Se ti guardasse ora, proprio ora, tu saresti un'arancia perchè è a quello che lei sta pensando ora. Lei guarda te, ma guarda un'arancia. E tu non devi spaventarti per questo, non devi ragionare per forza su cosa si abbina all'arancione perchè tu non sei e mai sarai un'arancia. Però se non sai queste cose, rischi di comprare un sacco di sciarpe sul beige poichè, pensi, beh se sono un'arancia meglio evitare i colori come viola o verde, contrasterebbero troppo. Il punto è che, nel profondo, tu ami il verde! E che peccato ripudiare il verde per una signora che di sfuggita, ti ha guardato da fuori e, presa dai fatti suoi, ha pensato arancia!".
"Hai finito?" disse mettendo una scatola di cereali nel carrello.
Da qualche parte i R.E.M. iniziavano a cantare. Forse si chiamava Überlin quella canzone. Mi piaceva il ragazzo del video.
8 commenti:
Cara Cristina ora faccio solo gli auguri di una buona Epifania che tutte le feste si porta via.
Tomaso
ohoh grazie! Altrettanti auguri di buon arrivo ReMagiesco! ahahahaha
Imperdonabile farsi giudicare da uno si lega le scarpe facendo prima le orecchiette ai lacci invece di passare il filo intorno al dito ;)
ahahahah ma il messaggio in fondo era proprio quello: il fatto che l'individuo X del discorso se ne esca con questa affermazione dovrebbe far scattare nel lettore l'idea che non solo bisognerebbe evitare di cercare conferma negli altri, ma anche, e soprattutto, non credere a chi dice di evitare di cercare conferma negli altri. Si potrebbe dire approssimativamente: diffidare sempre. Ma non è così. E' più un cammina sul marciapiede e va' per la tua strada, Simba, sappi che il mondo è questo. Trova la tua verità, altro non chiedere.
Di' la verità: ogni tanto sbevazzi qualcosuccia anche tu, prima di scrivere... :)
Però, lasciami pensare: io come ca*** me le allaccio, le scarpe? Sono quei gesti così automatici, che se provo a pensarci senza farlo proprio non mi viene!!!! Be', beati quelli che in automatico allacciano solo le scarpe: se pensiamo che c'è chi in automatico vive tutta la vita... Poracci. :-))))
Un abbraccio e di nuovo Felice Anno, carissima!
ahahah se non ti ricordi come le allacci allora significa che le allacci bene. Il modo sbagliato è fare due orecchiette di coniglietto-etto-etto, una con il laccio sinistro e l'altra con il laccio destro e poi annodarle. Sbagliatissimo. peccato mortale
Almeno i R.E.M. non fanno canzoni superficiali!
eh beh si, beh!
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