di Cristina Taliento
(Monna Lisa, Leonardo da Vinci, 1503-1514, olio su tavola, Louvre)
"Mi dicono spesso di fare la modella ma io sta storia nn la capisco xchè io nn mi piaccio per nnt. Le uniche 2 cose ke mi piacciono di me sn la mente e le mani. La mente xchè sn creativa, so osservare, valuto e prevedo anke in tempi brevi, mi ricordo d cose lette x caso sul giornale a distanza d anni. Mentre le mani sn belle, riescono in movimenti precisi, nn m tremano mai. Quando avevo 3 anni, mia madre mi faceva spostare le tazzine d porcellana xchè sapeva ke nn le avrei rotte. Mente e mani. Fanculo, io da grande farò il chirurgo". (La Bic di Marta)
"Quando è nata mia figlia non facevo che guardarle le mani. Erano piccole e rosa, non color carne, ma proprio rosa. Si, erano proprio rosa e anche le dita erano dita di rosa. E dicevo a mia moglie: guarda le mani, guarda le mani. Ma lei sorrideva come se fosse normale, invece a me sembravano proprio fuori dall'ordinario le sue mani. E continuavo a ripetere: guarda le mani, guarda le mani..."
(La Bic di Leonardo)
(La Bic di Leonardo)
"Che non mi si dica che io non l'abbia dimenticato, quel bastardo. Specie da quando mi hanno detto che adesso sta con una certa Carla Qualcosa di non so dove e che a quanto pare è amore. Auguri. Comunque, a parte tutto, non me ne frega più un cavolo. Ci sono giorni che provo a pensare a lui, mi sforzo, ma a tratti non mi ricordo più nemmeno la sua faccia. Soltanto le sue mani ce l'ho stampate in mente, accidenti. Sono passati cinque anni e io vedo ancora le sue mani sul volante, che cambiano le marce, che sfogliano un libro. Maledette mani... quanto ancora le devo sopportare?"
(La Bic di Livia)
(La Bic di Livia)
"La prima vera cosa che mi ha fatto sentire nostalgia della Spagna è stata presentarsi a qualcuno. Noi spagnoli ci salutiamo sempre con due baci sulle guance, anche con gli sconosciuti, mentre il resto del mondo occidentale ti mette una mano davanti e pone un metro di distanza. Così come il fatto del gesticolare. Io non ci vedo niente di sbagliato ad accompagnare le parole con gesti concreti. Se le mie mani parlano con me, allora avrò due bocche e sarà meglio di un microfono"
(La Bic di Charo)
"Io faccio tamburellare le dita quando sono nervoso. Sembro una specie di pianista impazzito, ovviamente senza pianoforte. Anche quella volta, con te, senza accorgermene iniziai a farlo. Forse stavo sovrappensiero, non so perchè. Certo è che avevo una paura nera di te, dei tuoi occhi e delle tue domande. Insomma, a un certo punto, io stavo lì seduto in quel bar del centro e non mi ricordo se guardavo fuori o verso la cassa. Fatto sta che d'un tratto tu hai bloccato la mia mano con le tue. Vabbè, lo sai come sono andate le cose."
(La Bic di Fulvio)
"Se c'è una cosa che mi fa saltare i nervi è avere le mani sporche. Non faccio che lavarle in continuazione con una media di cinque volte all'ora e obbligo i miei figli a fare altrettanto. Stando al mio analista, è un'ossessione, ma io mi calmo solo con il sapone e quindi non è un'ossessione, dottore, gli ho risposto, bensì una necessità. Lava e lava, insapona, strofina, risciacqua. Un lavaggio dura cinquanta secondi. Io li conto uno a uno. "
(La Bic di Francesca)
"L'amicizia è stendersi sul pavimento immaginando di essere a Central Park e puntare la luce del cellulare sul soffitto e fare ombre di animali con le mani, ma non le rondini perchè le rondini se ne volano sempre via..."
(Le Bic di Lorenzo e Vittoria)
"C'era qualcosa di buffo e di tenero allo stesso tempo in quel suo gesto di incrociare le dita nell'attesa di qualcosa. Studiava matematica, era al terzo anno e non aveva mai creduto in Dio, nè nell'oroscopo, nè alla sfortuna. Ogni volta che qualcuno evitava di passare tra due pali per superstizione, si metteva a ridere. Però, per tutta la durata dell'esame, chissa perchè, chissà per chi, incrociava le dita sotto la scrivania."
(La Bic di Anna)
(La Bic di Fulvio)
"Se c'è una cosa che mi fa saltare i nervi è avere le mani sporche. Non faccio che lavarle in continuazione con una media di cinque volte all'ora e obbligo i miei figli a fare altrettanto. Stando al mio analista, è un'ossessione, ma io mi calmo solo con il sapone e quindi non è un'ossessione, dottore, gli ho risposto, bensì una necessità. Lava e lava, insapona, strofina, risciacqua. Un lavaggio dura cinquanta secondi. Io li conto uno a uno. "
(La Bic di Francesca)
"L'amicizia è stendersi sul pavimento immaginando di essere a Central Park e puntare la luce del cellulare sul soffitto e fare ombre di animali con le mani, ma non le rondini perchè le rondini se ne volano sempre via..."
(Le Bic di Lorenzo e Vittoria)
"C'era qualcosa di buffo e di tenero allo stesso tempo in quel suo gesto di incrociare le dita nell'attesa di qualcosa. Studiava matematica, era al terzo anno e non aveva mai creduto in Dio, nè nell'oroscopo, nè alla sfortuna. Ogni volta che qualcuno evitava di passare tra due pali per superstizione, si metteva a ridere. Però, per tutta la durata dell'esame, chissa perchè, chissà per chi, incrociava le dita sotto la scrivania."
(La Bic di Anna)