18/05/12

La metamorfosi idiota (XVI)

di Cristina Taliento

(Tv eyes, Ben Olson)

"Questa mattina mi sono svegliato con una canzoncina in mente, quella che cantavano i partigiani francesi, forse la conosci, ma ieri mattina, ullallà, ieri, dottore, ieri, volevo prendere la rincorsa e lanciarmi fuori dalla finestra" disse l'adolescente e si mangiò il cavallo con l'alfiere.
"Mi scoccia che tu dica ullallà al centro della frase. Dove l'hai sentito, in televisione? " chiese il fantasma.
"Mah-scosse il capo- così, forse, non lo so."
"Ehi! Ehi! Metti giù quel cavallo. Quella mossa non è valida!". Il ragazzo obbedì alzando le spalle.
"Ho visto due metamorfosi oggi" disse mentre spostava con il mignolo la torre in B5.
"Due?- sbadigliò il fantasma- Così poche?"
"Vedevo da giorni questo ragazzino cinese immobile sul marciapiede di fronte. Mi guardava con odio. Ciao, ho detto dall'altra parte della strada. Figurarsi se rispondeva. Ti serve una mano? Niente. Mi sono avvicinato con un sorriso gentilissimo, ma lui era lì, pronto a sbranarmi".
"Le metamorfosi sono sempre anticipate dalla rabbia" mormorò il fantasma premendo il mento sul pugno
"Ho detto: ti va una caramella? Sai, non fanno che regalarmi caramelle perché sono tanto educato eccetera eccetera. Ma quello un attimo dopo ha iniziato una serie di starnuti convulsi. Io lo guidavo verso una strada più deserta. Ecciù ecciù. Mai vista una cosa del genere. In più le mani si allungavano come... come non capiresti e il naso ha preso a sanguinare. Io dicevo: calma, è stato tutto teorizzato nei libri.  Beh non sapevo che fare di preciso e volevo dire non ti preoccupare, tra qualche ora sarai adulto, queste sono le metamorfosi.""Quanti anni aveva?"
"Dodici, tredici. Non di più. Allora, poi, sembrava che si fosse tutto calmato quando all'improvviso si è buttato sull'asfalto con le mani sul cuore"
"Dolori intercostali".
"Proprio così. Lo stavano uccidendo, ma io continuavo a rassicurarlo: le ossa, la crescita..."
"Scacco" disse il fantasma annoiato.
"... e non puoi immaginare come mi guardava male. Sembrava che ad ucciderlo fossi io. Eh no! Eh no! Non sono mica la natura, bello".
"Di nuovo scacco"
"Ho visto". Tamburellò le dita sul tavolo. Poi prese il re e lo gettò contro il muro con un largo gesto.

Nessun commento: