di Cristina Taliento
Il matto Genda urlò come un capotribù. E poi disse:
"Avete paura, maledetti. Avete paura di sbagliare e vivere, avete paura di respirare e di muovervi. Siete dei vigliacchi e mi vergogno di avervi come allievi. Voi vi fate amministrare dal giudizio di chi vi vede troppo bassi o sovrappeso o poco credibili o poco folli o molto questo, poco quello... E mi fate ancora più pena quando vedo i vostri occhi che mi fissano in questo modo come per dire 'oh, hai ragione'. Statemi bene ad ascoltare, voi non dovete ascoltare nessuno, nemmeno me. Voi dovete fare quello che solo voi credete giusto, dovete fidarvi della vostra coscienza, della vostra sensibilità. Siete nati come essere unici e solo voi potete creare la vostra filosofia. Insomma, guardatevi. Che schifo! Guardate quella matta di Giulia; vi sembra giusto che non mangi da giorni per raggiungere il peso di una foglia? Al suo stomaco, no, non sembra giusto un corno. E tu, Riccardo... che diamine mi guardi così, razza di broccolo lessato? Mi fai una pena del diavolo... guarda come ti sei ridotto ad inseguire i sogni di gloria per una macchina nuova, una casa con piscina e una moglie accessoriata 180 pollici per 34. Vergogna, stolti! Io sarò anche un vecchio pazzo con le allucinazioni, ma voi siete delle larve striscianti affette dal morbo di questa società che inneggia il possesso a tutti i costi. Professoressa, buongiorno, come sta? Ha finito di dire a quel ragazzo che non sarà mai nessuno nella vita?"
"E come state voi, invece, signor Scassabanane, avete finito di chiedere scusa a vostra figlia per averla obbligata ad andare allo Scientifico? Lei non le vuole le vostre scuse, lei voleva andare all'Artistico, messere. Mi fate ridere da morire voi signori belli con le vostre facce spaventate... Ma non sto dicendo niente di grandioso e no, questa non è una di quelle crisi isteriche che amano inscenare le vostre stressate mogli... Oh! Le poverine! Sono stressate! Sono stressate perché il parrucchiere fissa l'appuntamento alle 4 a cinque persone, sono stressate perché da queste parti non si trova mai parcheggio, perché il fruttivendolo non sa parlare l'itagliano, perchè sputo mentre parlo, perchè ascolto questo rock che fa scatenare i santi, perchè il loro figliuolo non ha più voglia di studiare pianoforte... Ma signore, da brave, andate a ballare la salsa!! Le mie orecchie non ne possono più di questi 'oh serviti pure', 'oh ma è Chanel'. Beh, sappiate che distruggere il mio ultimo neurone, non è molto Chanel. "
"E adesso tornatevene a casa e domani andate pure a prenotare un altro lifting perchè io non ce la faccio più a spiegare il mondo a voi, poveri ebeti. Mi avete fatto venire il mal di testa."
Il matto Genda scese dal tavolo e se ne andò.
"Questa volta è uscito davvero di testa" disse il medico.
"Eh già... è matto davvero" rispose il banchiere, intrecciando le mani sulla pancia.
8 commenti:
mi piace 'sto matto!
sarebbe un leader perfetto: ti costringe a pensare!
satira scritta in modo impeccabile...
ciao Cristì
p.ss. ma hai fatto lo scientifico?
ahah grazie, no no... che Scientifico e Scientifico!
Infatti, chi l'ha detto che i matti siano veramente matti? Ci sono esempi illustri che affermano il contrario!
Questo meraviglioso Matto, che dice agli ebeti striscianti e squallidamente ugualozzi di non ascoltare nessuno, nemmeno lui, mi ricorda un certo J. Krishnamurti, l'antiguru, uno che diceva che Intelligenza è solo pensare con la propria testa ed essere coscienti di sé, uno che da ragazzino venne allevato da una setta perché doveva essere l'Illuminato che avrebbe dato la Rivelazione finale, e che venuto il momento scioccò tutti annunciando che, ovviamente, non c'era un beato cazzo da "rivelare"...
@Adriano Maini: Forse non ci sono nè matti, nè sani. Forse c'è solo la società e le nostre posizioni nei suoi confronti, ma io non ho mai studiato queste cose e non posso dirlo! Grazie per le visite!
@Scriba: Grazie per lo spunto da approfondire!
Proprio matto eh...
ciao e Buon Anno!
Ai matti e ai bambini è concesso il dono della profezia. Ciao
Leggendo il discorso del matto Genda, ma più specificatamente facendo scorrere il tuo blog,ho fatto il lungo salto nel passato,a quando era lecito illudersi, sognare e volare senza paura di cadere. Brava.
Marino Taliento
Posta un commento