“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira”. Pensava così il personaggio di J.D. Salinger, il giovane Holden Caulfield e, anche se non sapremo mai quale sarebbe stato il suo giudizio su Firmino, io penso che non gli sarebbe dispiaciuto avere il numero di Sam Savage nella rubrica. Eppure questa non è una storia che toglie il fiato, una di quelle storie dal gran finale dove i personaggi scorrazzano sulle pagine di importanti ambientazioni. No, questa è una storia che nasce timidamente in un decadente quartiere di una Boston anni Sessanta e il protagonista è Firmino, un topo gracile e debole fin dalla nascita, tanto inadeguato e impacciato da non sentirsi in pieno diritto di poter stare al mondo. Calpestato e scalzato via dai suoi nerboruti fratelli, Firmino affonda disperato i suoi denti nella carta dei libri di Pemboke Books, la libreria dove sua madre lo aveva partorito, e per notti continua a masticare pagine, finché non si accorge che il vero nutrimento in quelle parole non sta tanto nel divorarle, quanto nel leggerle. Così l’impero dei libri riesce a dare un senso a quella che egli stesso chiama una <>. Attraverso i libri può indagare mondi che non sono i suoi, lasciare che Oliver Twist, le donne di Lawrence, Anna Frank facciano insieme il loro ingresso nei suoi sogni. Ma, quando le fiamme confortanti dei romanzi vacillano e si spengono, Firmino respira l’aria gelida della sua sfortunata situazione composta da pezzi di pellicola spezzata che non appartengono a nessun destino prestabilito.
La vera “anima” di questo delicato romanzo di Sam Savane, dove insieme a lacrime e malinconia vorticano anche umorismo e sorrisi, sta in quel magico silenzio estatico della lettura, dove sgorgano immagini e parole che per anni hanno incantato i lettori di ogni generazione.
La vera “anima” di questo delicato romanzo di Sam Savane, dove insieme a lacrime e malinconia vorticano anche umorismo e sorrisi, sta in quel magico silenzio estatico della lettura, dove sgorgano immagini e parole che per anni hanno incantato i lettori di ogni generazione.
1 commento:
te lo copio
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