13/02/18

Naufragio calmo




E restò sagoma nell’incertezza della sera
tranquilla e tormentata come nebbia.
Aveva scordato le parole da dirsi,
la frase la lasciò a metà,
le chiavi sul ripiano più alto.
Guerriera stanca che rincasa
accese il fuoco,
poiché nessuna risposta
valeva in fondo il calore
di una fiamma.

Finalmente poi, si addormentò
naufraga di un mare interno,
un mare tutto suo.

(C.Taliento)

3 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Che la fiamma della poesia riscaldi sempre il tuo cuore. (Anzi, lo mantenga caldo, perché caldo lo è già!) Perché naufragare, in fondo, è pure bello, ma se l'acqua in cui si annega non è gelida, è meglio.
Un affettuoso abbraccio.

Tomaso ha detto...

Cara Cristina, breve ma molto bello il tuo racconto, complimenti cara amica.
Ciao e buon San Valentino con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

@nicola: grazie della visita, e per la frase! A presto :))

@Tom: grazie, buona settimana:)