19/02/17

Le cose che abbiamo da dirci

divagazioni di Cristina Taliento

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Vasilij Kandinskij - Zartes Gemüt (Delicate Soul), 1925. Watercolour and pen and ink on paper , 47 x 37.1 cm, Sotheby's Images, London


Le cose che abbiamo da dirci- io e il Mondo- a volte sono tante, a  volte sediamo di fronte, in un bar, io prendo in mano la saliera, inizio a giocarci, non so che dire. Il Mondo è chiunque, per esempio l'edicolante delle sette e dieci, l'edicolante che vedo una volta al mese quando esce il nuovo numero di Scienze; dice non appena mi vede cercando tra le riviste: "salve, ecco qui, l'ho messo da parte". Dico: "grazie mille". Che poi, perché mille
Dice: "Nessuno legge più il giornale ora che c'è l'Internet". Sorrido per l'articolo: l'Internet.
"Il mondo cambia" invento.

Le cose che abbiamo da dirci- io e il Mondo- sono più belle quando non ci penso, quando non so chi sono, il vento soffia sulle stelle che brillano, quando non mi importa di essere capita o mal interpretata. È allora che il Mondo ride, sorride, per qualcosa che ho detto, qualche strano collegamento della mia mente che a lui è sembrato divertente e che io, boh, davvero manco mi ricordo. Mi fermo, il Mondo mi guarda e restiamo in silenzio a respirare l'aria della sera. Così io gli chiedo quando è stata l'ultima volta che si è sentito davvero sé stesso. 
"Ehm- fa il Mondo alzando le sopracciglia - forse quando ho cucinato per mio zio malato. Di solito è mia nonna che se ne occupa, ma giovedì ci ho pensato io e ho sentito un bel calore nel petto, un essere me che mi piaceva".
"Giovedì della scorsa settimana? " domando.
"Si" risponde il Mondo.
"Okay- e aggiungo- non è passato molto tempo".

Le cose che abbiamo da dirci sono per di più le seguenti:
Mi scusi,  potrei, la prego, quanto dista, grazie, prego, potrei chiederle gentilmente, grazie, vorrei, potrebbe per favore, non le dispiace se, che maleducato, non parlo la sua lingua, yes I speak english, mi fa passare, ma perchè non metti la freccia, si figuri, thank you, si non c'è problema, prego vada avanti lei, ma certo, no non ho la tessera, si ho la tessera ecco, grazie, prego, buongiorno e buonasera, alza gli occhi da quel cellulare.

Le cose che abbiamo da dirci - io e il Mondo - dormono nei sogni irrequieti in cui vorrei alzare la voce e dire la mia con la stessa indignazione di quando ero bambina, con quella rabbia bella che a volte credo di aver perso e a volte sento di provare.
"Ma come Cristellina- fa il Mondo- arrabbiata te, che sei la più calma di Me?"
"E invece me le hai proprio rotte!" esclamo.

Le cose che abbiamo da dirci...già. La maggior parte delle volte cambiamo argomento. Io e il Mondo seduti su una panchina del parco a mangiare le caldarroste . Vorrei parlargli del cielo e invece gli chiedo se cortesemente può evitare di buttare le bucce per terra.

1 commento:

Deriolend ha detto...

se fosse un film sarebbe "il mondo perduto".
però parla di dinosauri,quindi..no.
però era carina l'idea (me lo dico da solo!)