22/02/18

Un anziano

di C. Taliento

(Evocation of butterflies, Odilon Redon, 1912)


Un anziano signore - avrà avuto qualcosa in più dei miei anni- era disteso nel letto a guardare la televisione, buttando lo sguardo di tanto in tanto alla finestra per controllare a che punto fosse quella sua vita che passava. E io passavo di lì, in quel momento passavo nella sua storia, estranea come tanti altri, ma non più estranea di lui, che era dentro ed era altrove.  Così ho detto guardando fuori anch’io, in quella stanza dove eravamo io e lui, in quella stanza piena di gente che non ne sapeva niente: “Però! Che bella finestra la sua vita, tante persone intorno e un bel da fare”.
E lui ha imprecato mentre cercava di raddrizzare la schiena, poi in un sorriso, scuotendo il capo,  ha detto: “Mi sembra tutto ieri”.

“Beh sono passati ottantaquattro anni” ho sentenziato ostentando un certo sicuro pragmatismo, come se fosse un benedetto dovere quello di essere onesti con il tempo di cui si è goduto. Ma non ci credevo nemmeno io.
“E mi sembra tutto ieri...”

Ha preso il telecomando e ha cambiato sul primo canale dove stavano dando Pomeriggio Qualcosa. Pensierosi abbiamo visto un servizio sulle tendenze del 2018 in fatto di capelli. Avrei pagato perchè un giocoliere avesse tagliato il silenzio con un energico misto di lanci e riprese di coltelli capaci, una volta in aria, di tramutarsi in farfalle. 

1 commento:

Tomaso ha detto...

Cara Cristina, interessante questo dialogo, noi anziani abbiamo spesso i nostri problemi.
Ciao e buon pomeriggio con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso