03/11/17

Allegro disperato

di C. Taliento


In questa notte di nebbia e luna,
autobus vuoti e castagne alla brace,
In una notte- questa-
di ansia selvatica da studente,
di argentei kebab e tricolori,
io,
con il mio non piccolo,
indaffarato,
allegro disperato Io,
non mi aspettavo certo
un suonatore d’arpa
qui sulla Cattedrale.

Ombre di gatti ascoltano mute
e anziani sordi
guardano nuvole pipistrello
mentre si toccano le orecchie:
finalmente hanno trovato
qualcosa per cui valga la pena
accendere le protesi acustiche.

Io e quei gatti stiamo bene,
per carità,
ma
per la prima volta
temiamo l’otosclerosi...
E vorremmo che questo suono
come in fondo quest’animo
e questa notte,
seppur con le sue grane,
e tutti i pensieri, le persone,
le strade,
restassero
udibili
per sempre.


4 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Cristina, che bello terminare la settimana con un bella poesia che a dei ricordi sempre vivi.
Ciao e buon fine settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso

Zio Scriba ha detto...

Mi ha ricordato il mio incontro con un violinista dalle doti sublimi nella metropolitana milanese.
La delicatezza delle tue parole colpisce sempre come un piccolo bellissimo schiaffo in forma di carezza. Ciao!

amanda ha detto...

Siamo arrivati a clinica ORL? Per l'otosclerosi meglio un bravo otochirurgo, finché si è in tempo😉

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

@tom: grazie mille, un sorriso e un abbraccio 🤗 buona settimana
@nicola: grazie , troppo buono, il talento è negli occhi di chi legge perché, avendo avuto la sensibilità di fissare un ricordo e di rievocarlo, riesce a dare un valore alle mie parole, molto di più di quanto la mia idea originale voglia trasmettere. Un mega salutoooo carissimo!

@amanda: sii dove studio è al quarto anno. Sempre cara mi fu la stepedioplastica :)