12/09/17

Conosco un malato di Alzheimer

di Cristina Taliento 


Anni che perdo sempre qualcosa,
qualcosa dentro la tasca,
qualcosa dentro questo mio berretto,
Oh! qui! dietro l’orecchio.
Non qui, forza lasciami parlare,
Se non mi ascolti cosa capisci,
 a destra, vedi, mi fa male.
Vorrei… no, oppure. E se
andassimo a ballare?
Ragazza triste, ehi! Ci verresti?

Anni che ho il sentore di cose belle,
che siano accadute,
cose leggere, di pioggia incessante,
d’amore
e sebbene proprio non ti conosca,
né so veramente 
perché diavolo
tu sieda zitta in questa bianca stanza,
mi calma il tuo sorriso
perché da qualche parte lì in mezzo
Io tutte queste cose 
-che io davvero… io
io non saprei,
forse,
lo spero-
Tutte queste cose, dicevo

Ho come
 il solletico 
d’averle 
vissute. 




03/09/17

Un caffè biascica antichi dialetti sul fuoco

di Cristina Taliento

Seguo questa linea solitaria della mia ispirazione
Lungo sereni naufragi in cui battere le ali per la prima volta
Nel vento e poi volare
In calzoncini e scarpe da ginnastica
Come un cavaliere
Con un elmo di fiori e piume
Mentre suonatori jazz afroamericani su una nuvola
In giacca e cravatta spostano nuove correnti di voci e musica.
Le mie ali volteggiano
Tra onde d'aria compressa e rarefatta.
Compressa e rarefatta: adoro.
È sempre domenica
Il caffè biascica antichi dialetti sul fuoco.
È pronto. Ma io sto immaginando.
E la mia testa è in festa
Un ragazzino direbbe 'perbacco zia'
Per far notare lo sfarzo ridondante della mia anima.
Della mia anima, di domenica,
Prima che io parta,
Lasciando le calde braccia di questo posto,
Verso pianure d'esilio,
Pianure di quiete.