01/08/13

Una ragazza selvatica torna sempre

Dialoghi rubati al vento poichè ascoltati e messi per iscritto.

di Cristina Taliento


     (Truls Espedal, oil on canvas, contemporary painters)

 
Quando è tornata l'ex del vicino, l'ho vista arrivare- minigonna nera, capelli biondi- da dietro l'oleandro che divide le due verande. Avevo appena finito il capitolo sugli idrocarburi e stavo per iniziare a studiare il mitico benzene e tutti quanti se n'erano andati in spiaggia a guardare le stelle mentre, per me, del mare nemmeno il suono, nemmeno l'odore e su tutta la strada gli unici a essere rimasti lì, nel caldo spietato d'agosto, eravamo io, il Vicino che leggeva libri tutto il giorno- a giudicare dal volume, Dostoevskij- e quella nuova, forse vecchia, arrivata. Per il resto, deserto. Erba illuminata dalla luce arancione dei lampioni, un po' di grilli nei cespugli, la sigla di un notiziario a chilometri di distanza.

"Ehi" ha detto la Vecchia Ragazza del Vicino con la voce di pianto.
Il Vicino ha alzato la testa dal suo libro e in un attimo si è tolto la sigaretta di bocca, l'ha spenta premendola più volte nel posacenere in bilico sul ginocchio, ha tossito- bronchite cronica- ha piegato la testa come in un tic nervoso. Io ho ripreso a sottolineare con la matita, ma poi:
"C'è una parabola..." ha iniziato a dire la Ragazza.
"Crist'Iddio!- ha sbottato lui con un tono divertito e disperato, mentre si alzava dalla sedia a dondolo facendo leva sulle braccia - Hai idea...? Che cazz...? Lo sai per quanto tempo...?"
"Senza scherzi. Una parabola. Del Vangelo." ha insistito alzando le spalle.
Il Vicino si è seduto di nuovo.
"C'è un padre che chiede a un figlio se fa una certa cosa e il figlio dice, oh si papà, puoi mettere la mano sul fuoco che la faccio, ti puoi scommettere tutte le tue galline e le vigne e i vitelli, dovesse essere l'ultima cosa che farò, ma sono solo parole, il padre lo sa... alla fine, il ragazzo, non combina un cazzo- scusa- non combina niente, si dimentica, non mantiene la promessa. E poi c'è quest'altro figlio che dice sempre no e no e no e suo padre, che poi è Dio nel Vangelo, anche se questo, ai fini del mio... non importa - e suo padre un po' è stanco di questi no, però sa - anche questo sa- che su di lui può contare, che, il ragazzo, torna sui suoi passi ed è capace di mandare la sua vita all'aria pur di fare la cosa giusta..."
"Senti- ha detto il Vicino alzandosi di nuovo- senti, mi dispiace, non ho seguito il discorso, se vuoi ripetimelo, altrimenti fai che vuoi... Non so, andartene, entrare, spezzarmi il cuore di nuovo, quello che ti pare...". Sapevo già di questa vena melodrammatica del Vicino.
"Ti ho detto un sacco di no e poi alla fine ho fatto il contrario. Sono tornata, cavolo" ha esclamato l'Ex del Vicino asciugandosi le lacrime.
Il Vicino ha sfilato una sigaretta dal pacchetto e si è messo a cercare l'accendino. "Mi hai lasciato in nome di una stupida libertà che io non ho mai capito- ha detto sforzandosi di non urlare.- Io amavo la tua libertà però tu non l'hai voluta condividere con me e ora non provare a... Non ci provare proprio!"
"Non siamo tutti baci e amore al primo colpo e sei un gran egoista se lo pensi, ma tu non sei egoista, no, ma lo sai che non siamo tutti baci e amore al primo colpo e io all'inizio ti odiavo! Odiavo tutto di te, bastardo! Non mi convincevi per niente con le tue arie da egittologo bambino dei miei stivali. E anche quando siamo stati insieme, io non lo sapevo che ti amavo così. Ha perso tutto di senso. Il vino è diventato aceto, porca putt... Le rondini sono diventati uccellacci tristi se non c'eri tu! E io, che cazzo, quando mai mi sono fermata a piangere? Quando mai, dimmelo! E non mi fare l'aria da vittima chè qui la vittima sono io!"
Il Vicino si è seduto di nuovo e questa volta ha messo i piedi sulla sedia a dondolo stendendo la testa sullo schienale. "Tu invece mi hai sempre messo paura. Avvicinarti è stato come avvicinare un lupo".
L'Ex Ragazza del Vicino ha fatto qualche passo avanti verso il Vicino, sedendosi sul gradino più basso con il casco ancora in mano. Riuscivo a vedere la sua moto dietro il cancelletto nero.  
"Rifiutare l'amore era il no più giusto e grande con cui mi fossi potuta difendere e cedere adesso è come dirti di si per sempre".
Mi sono scritta questa frase a lato del paragrafo dei fullereni e quando ho alzato la testa per vedere la reazione del Vicino, lui non era più seduto sulla sedia a dondolo. Doveva essersi seduto sul gradino accanto all'Ex Ragazza. Per un po' non ho sentito niente, ho abbassato lo sguardo sul mitico benzene che dopo quella conversazione non mi sembrava più tanto mitico a confronto. Mi è venuta voglia di alzarmi e uscire. Magari camminare fino alla spiaggia, vedere i miei amici, buttare qualche frase per farli ridere.

"Eri una ragazza selvatica, ma sei tornata"
"Questi stupidi lupi solitari finisce che sono i più fedeli di tutti".

2 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Cristina, io non sono un grande lettore, ma è strano qui i tuoi racconti mi attirano, grazie di averli condivisi, buona serata.
Tomaso

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Lei è il benvenuto!
Saluti!