18/12/12

L'umorismo dei cervelli infranti

di Cristina Taliento (non necessariamente autobiografico)


(Self-portrait with skull, Carel Willink, 1936)


Imparai a conoscere tutti gli scienziati di seguito elencati. Ci uscivo insieme i pomeriggi e le sere per dovere o per interesse. In entrambi i casi, cercavo di mettere la mano davanti alla bocca quando mi veniva da sbadigliare. Comunque, metaforico o no, arrivati a un certo punto, loro mi lasciarono sul serio. Per la serie "Giochi innocenti per bambini deficienti" (434 a.C.-in corso), liberamente tratto dalle "Battute più vecchie del mondo", ecco come per l'ennesima volta, teatralmente, sportivamente, venni scaricata.

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-Fermi mi spiegò che in quel periodo si stava frequentando con tutt'altro tipo di bomba.

-Brønsted e Lowry esclamarono all'unisono che era tutta colpa della mia acidità. Volevano che accettassi tutti quegli ioni H+ come facevano quelle brave ragazze alcaline. "Ricordatevi sempre- dissi delusa e quasi piangendo-che ci sono sostanze acide che si comportano da basi e viceversa. Me l'avete insegnato voi.  Mai fidarsi delle apparenze, nè della mia apparente, impacciata indelicatezza..."

-Avogadro mi fece capire che la mia presenza nella sua vita non poteva che incrementare la mole dei suoi problemi. "Ma andiamo Amedeo... lo sai benissimo che la mole è una quantità fissa considerato che le particelle di problemi hanno tutte la stessa massa". "Eh beh si be'... ehm, come dirtelo... dunque, la verità è che non mi piaci abbastanza" concluse alzando le spalle.

-Hertz disse che, in definitiva, era stato un bel periodo, ma era meglio rompere, se intendevo vederlo con così bassa frequenza.

-Boyle già al primo appuntamento manifestò il disagio di sentirsi messo sotto pressione. Non sopportava che facessi confusione chiamandolo Boole. Un altro vecchio amore finito in corto circuito.

-Turing giudicò i miei  pensieri indecifrabili. Mentre con  Morse fu il contrario: era lui ad essere criptico.

-Copernico, oltre alla sostanziale differenza d'età, spiegò che si trattava, per lo più, di una questione di diversi punti di osservazione. Era necessario quel ribaltamento di prospettiva che non riuscivo a compiere. "Mettiti nei miei panni!". "Uffa... di nuovo con questa storia. Tanto non ti crede nessuno!"

-Watson e Crick, quasi contemporaneamente, mi lasciarono non tanto per i caratteri acquisiti quanto per alcuni geni espressi del mio Dna. Era ovvio, dissero, che non c'era complementarietà di basi.

- Kelvin disse che non poteva più  vivere con l'angoscia che lo mollassi per Fareheneit allo stesso modo in cui avevo usato lui per mollare Celsius. "Non vorrai scaricarmi per questo, Lord Kelvin, perdincibacco!". "Mi dispiace- argomentò aiutandosi con la mano- è fin troppo evidente che il calore non può fluire da un cuore freddo come il tuo verso un cuore caldo come il mio. In conclusione, io sono francamente stanco di essere trattato da zerbino o da zero assoluto, qual dir si voglia".

-Planck ammise che già da tempo aveva sospettato che noi due non fossimo sulla stessa lunghezza d'onda, ma, aveva aspettato a dirmelo perchè "in fondo è così divertente uscire con qualcuno per sentirsi superiore". Non trovavo forse? "Che razza di... di... di fotone!".  "Fottone? Come mi hai chiamato, prego?". "Fotone!". "Ah, ho sentito male io, allora".

Graham Bell inventò il telefono appositamente per la gioia di sbattermelo in faccia. Io, allora, andavo a piagnucolare da Meucci che, come un nonno, mi consolava dicendo: "Oh su via... Lascialo perdere quel copione birbante, quel gran monellaccio... ".

-Ohm credeva che opponessi resistenza alle sue idee per il semplice divertimento di contrariarlo. Per questo mi lasciò. E anche perchè continuavo a fingere di meditare facendo "om om om" tutte le volte che apriva bocca. "Devo smettere di farmela con te" disse un giorno. "No, ma perchè, dai, ci divertiamo". Non l'ho più rivisto.

-Coulomb all'inizio sembrava così elettrizzato, ma poi confessò che non ero in grado di dargli la giusta carica. 

-Freud mi disse, davanti i suoi illustrissimi amici, che dovevo seriamente piantarla di psicanalizzarlo. "Così ti impari!" fu tutto quello che mi venne in mente. Corrugò la fronte. "Chi la fa, l'aspetti!" continuai sullo stesso stile. Alzò un sopracciglio. "Non sei nemmeno un vero scienziato, tu!". A questa però ci rimase male.

-Heisenberg manifestò il disagio di dover "subire" la mia organizzazione e "pignoleria" in un mondo in cui "bisognava cedere il passo all'indeterminismo e al caso". Testuali parole. "E quindi, non ho capito, mi lasci per questo dopo anni e anni di fantastici momenti angolari?". "Si, ma non prendertela. Per una questione di principio".

-Newton, prima di beccarmi in fronte con una mela, mi urlò che non ne poteva più di vedere il mondo gravitare inspiegabilmente intorno a me. "Contro ogni legge!" esclamò arrabbiato. Presi la mela e lo colpii a sua volta.
Cadde a terra disteso. "Eccotela di nuovo la tua gravità, imbecille!".

-Faraday lamentò di sentirsi messo in gabbia. "E pensare che mi avevano avvertito" borbottò. "Che vuoi dire?" chiesi subito. "Quel Lavoisier mi aveva detto che gli toglievi l'ossigeno". "Se è per questo Quel Lavoisier credeva anche alla teoria del flogisto. Ci credi anche tu, bello mio?". Non rispose.

-Edison , dopo invani tentativi di "C'mon baby light my fire", m'illuminò dicendo che ero una persona alquanto spenta e che, senza offesa, lui era in cerca di esperienze folgoranti. 

-Mendel, citando uno pseudo De Andrè, disse che comunque era stato meglio incrociarci che non esserci mai incontrati. "Oh Greg- dissi io ridendo forte- solo perchè armeggiavi tutto il tempo con i piselli odorosi, non significa che noi ci siamo incrociati". "Lo vedi come sei? Fai sempre così, non sopporto questo sciocco ridere per ogni cosa! Come se tutto fosse un maledetto doppio senso!" rispose serio. E quindi ci lasciammo.
Soprattutto, lui stava per farsi prete.

-Tesla disse semplicemente che non era scattata la scintilla. Non ricordo se fu lui oppure Franklin a dire poi: "Ahimè, non c'è stato alcun colpo di fulmine!". O forse Galvani? E boh!
-Fleming si scusò dicendomi che non sarebbe rimasto immune al disordine dei miei discorsi.

-Schrödinger disse che la mia intrinseca incapacità di restare seria dinanzi alla morte/ non morte del suo gatto accennava a divergenze delle nostre sensibilità che sarebbe stato difficile colmare in seguito.

-Majorana non si fece più sentire. Zero chiamate. Nessuna motivazione. Sparito.

5 commenti:

Tomaso ha detto...

Cara Cristina vedo che ci racconti delle storie che io purtroppo ignoro... Pensandoci è pero bello saperle! grazie a te imparo molte cose. Ciao e buona serata.
Tomaso

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Ciao Tomaso! Ma che bello quello che hai scritto :) Mi fa un sacco piacere, grazie

Baol ha detto...

Genialmente geniale, sEppialo!!!

Ma. ha detto...

Al prossimo scienziato puoi sempre dire "ma watt a farad in coulomb 220 volt!" e giocare così d'anticipo.

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Baol, geniale è troppo, ma in fondo c'è quasi tutto: disinnamoramento, corna, oggetti lanciati, bugie, fughe, gelosie, incomprensioni, differenza d'età, vigliaccheria.

"In amore vince chi fugge". Vince Majorana.

Massimo, aahhaha, bellissimo, me lo devo scrivere, ma penso che ancora una volta lo diranno loro a me e non viceversa ahaha