26/12/12

Descrizioni del suono per non udenti


di Cristina Taliento

QUARTO: GREENSLEEVES (Piano)



Occhi arrossati dal vento e fiati accorciati da corse spietate fino all'ultimo albero di tiglio. Io arriverò in cima alla montagna, arrabbiata coi miei anni e la mia innocenza, alzerò la testa e, poi, mi accorgerò che oltre il mio ego c'è una casa. Sarà la casa di un vecchio sordo di vita e io busserò, ma non mi risponderà nessuno. Continuerò a bussare soltanto per non pensare più a niente, poi spingerò giù la maniglia e la porta, lentamente, si aprirà. La poltrona sarà lì, vicino al camino e lui seduto, mi guarderà per un attimo e poi tornerà a guardare il fuoco. Intanto, fuori, i lupi smetteranno di ululare all'amore e, chinato il muso, si allontaneranno verso una nuova libertà. "Proprio così che finisce la vita, allora?" vorrò gridare io al vecchio. "Che schifo mi fai! Sei solo un vecchio moribondo che pensa di essere già morto e la vita è questa, dunque? Soltanto illusioni? Guardami negli occhi, voglio sapere. Questo, nient'altro che questo?". Non mi guarderai e io piangerò per te; me ne andrò sbattendo la porta.
Poi, in silenzio, come un gatto, ritornerò da te per cercare nelle tue rughe il senso della vita e catturare dalla vecchiaia ciò che resta, oltre la chimica e la cellula, e, nel nome di questi miei studi, ti chiederò da lontano cosa ci fosse prima di quelle stanze buie e di quella poltrona, prima della solitudine e delle aritmie. Seduto con le mani sulle ginocchia, nascosto da una sciarpa, tu non mi risponderai.
 Il giorno dopo tornerò a trovarti e ti chiederò in piedi, sulla porta, se c'è abbastanza legna o se i cani hanno mangiato. Poi appoggerò le camice stirate e i medicinali sul tavolo e ti chiederò che cosa ne sia stato della tua voglia di vivere. Ancora una volta, tu non mi risponderai. E così sarà per altro tempo. Ma se un giorno io dovessi avvicinarmi alla tua poltrona e se un giorno io volessi sedermi accanto a te, ti chiederò di raccontarmi le cose che furono prima dei tuoi polmoni neri  e delle tende calate, dei tuoi modi burberi. E tu vorrai tacere un'altra volta, ma poi le parole usciranno da sole e batteranno come pioggia, scriveranno poesia. Così mi dirai che c'erano pianure estese fino al mare e campagne allagate e biciclette dentro l'acqua e amori dietro, mi dirai che c'erano cancelli dorati oltre i quali i boschi si aprivano in assolate radure di ginepro, campi di papaveri imprigionati da fucili tedeschi  e sorgenti fresche in cui specchiarsi. I tuoi occhi si tingeranno del colore di altri mondi e, piano, mi dirai che c'erano geografie sulle pareti e sconfinate Russie tanto grandi da potersi calare per sempre e sparire, climi freddi e bambini in braccio. Io mi alzerò lasciandoti parlare. Andrò al piano e suonerò una melodia antica. E le note copriranno l'emozione della tua voce e suonerò più forte tutte le volte che parlerai del tuo cuore. Ancora, mi dirai che c'erano ragazzini che si rincorrevano ridendo lungo spiagge straniere e un amore vestito con morbide maniche verdi, mosse dal vento, scogliere e incontri di due mari, c'erano balli d'estate e musica e fughe.
Mi dirai che c'era Greensleeves.

11 commenti:

amanda ha detto...

ora data la mia beata ignoranza prima devo sentire il pezzo per poi sapere se la descrizione fila, qui non ho l'audio, temo che prima di sera non ci riuscirò, ma lo faccio giuro che lo faccio :)

Tomaso ha detto...

Cara Cristina eccomi qui se anche ignoro completamente le musica, ma la ascolto molto volentieri.
Carissima ecco il mio buon anno 2013 alla mia maniera per un augurio dal mio cuore. Clicca qui
Speriamo che ci porti tanta fortuna e salute.
Un abbraccio forte forte, con un sorriso.
Tomaso

amanda ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

allora se magari uno di loro si troverà a passare da queste parti è bene che si ricordi che l'ululare è un po' come quando la tramontana soffia nei capelli la notte e lo puoi sentire sulla lingua questo vento freddo, mentre il cuore, da solo, affronta le pene dell'abbandono.

amanda ha detto...

Così è perfetto ;)

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

ahahahaha :)

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

p.s. che è successo con il commento eliminato? Qualche amministratore fantasma si è divertito?

Ciao, messer fantasma, piacere, ti posso offrire una caramella alla fragola?
Al caffè? Eh... al caffè non ce l'ho. Tieni quella alla fragola. Prego, ciao.

amanda ha detto...

già che è successo? :D

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

non l'hai eliminato tu?
Oddio ho pauraaaa
ho pauuuuuraaaaa

Alfa ha detto...

Una musica antoca, Greensleeves, forse ha più di mezzo millennio, ma è sempre un piacere ascoltarla.
Che il 2013 ti porti gioia, mia giovane amica!

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

Grazie mille Alfa! Lo stesso dicasi per te!!