18/12/10

Diapositive e lampadine

di Cristina Taliento


(Pierre-Auguste Renoir)


Noi non vivevamo di ricordi. Avevamo dicissette anni ed un pacco di sigarette, ma io non fumavo perchè non avevo abbastanza garbo nel farlo. Fin da quando ero piccola e vedevo la mia splendida zia fumare, pensavo che tenere in mano una sigaretta era un po' come suonare una chitarra o, meglio ancora, un violino; le spalle, le dita, i polsi dovevano avere una certo stile del movimento, un' eleganza sfacciata, spensierata. Quella che io, tutto sommato, non credevo di avere. Per lo più, mi appoggiavo al muro con le mani in tasca e le scarpe consumate e partivo con l'intenzione di osservare chi fumava, ma poi lo sguardo inchiodava un particolare e rimanevo immobile, come chi ha perso ogni genere di maschera o difesa. Erano le sere invernali del sabato pomeriggio, quando stava per fare buio e nelle strade c'era quell'odore di cielo che non riuscivo a identificare. Da lontano si sentiva abbaiare dal canile e le voci dei miei amici sembravano accordate in un'unica sinfonia. Possedevamo la Bellezza nelle tasche dei nostri giubbotti, negli audaci sorrisi e in quella forza felina di correre nella campagna anche di notte, per sfida o per scommessa. I nostri passi affiatati facevano tu tum tu tum tu tum e le nostre sciarpe ci volavano dietro le spalle come i capelli lunghi e la malinconia. Poi finivamo a ridere come chi ha trovato il senso della vita e ci sentivamo fratelli bastardi, unico cuore, anima sola. Una volta Giulia ha impilato le mani di tutti quanti ed ha detto: "Giuriamo che mai ci tradiremo, che mai ci perderemo, che mai invecchieremo". Io ho tossito, mi sono portata indietro i capelli con una mano e Luca mi ha guardata per un attimo, ma poi ha detto subito "lo giuro". E io ho detto "lo giuro". E Giacomo, Ettore, Irene hanno detto "lo giuro", così Giulia ha sorriso e si è accesa una sigaretta e l'ha fatta girare in cerchio come se fosse stata una canna. Faceva freddo e stavamo tremando ed io volevo che qualcuno all'improvviso ci avesse scattato una foto, in onore della nostra Bellezza eterna. Ma noi non volevamo vivere di ricordi. Così quell'istante lo lasciammo libero, come quelle falene che ci volavano intorno e che non c'era verso di chiudere in un pugno.

9 commenti:

Itsas ha detto...

bella foto...
di un momento che, anche se non tornerà, ricorderai sempre con un po' di rimpianto

brava! ma ormai l'ho detto troppe volte!

Stefania248 ha detto...

Brava, scrivi molto bene.
Mi sembrava di essere lì, in cerchio insieme a voi.
:)

Zio Scriba ha detto...

Divinamente bello. Meravigliosi e struggenti quei giuramenti che la vita ci obbligherà quasi sicuramente a tradire (non solo i Forever Young, ma anche il non separarsi mai ecc, eppure quasi ognuno di noi, almeno una volta, ne ha fatti di simili con amici che magari ha poi perso per strada).

Solo una cosa, che mi permetto di dire perché so che tu sai che certe cose le dico da amico sincero e non da saputello: nella stessa frase ("quando stava per fare buio e nelle strade c'era quell'odore di cielo che non riuscivo ad identificare") stanno insieme una delle immagini più belle e geniali (l'odore di cielo) e il più maldestro inciampo di stile: la "d" eufonica andrebbe usata solo quando è inevitabile (per esempio ed è al posto di e è): "ad identificare" costituisce inciampo e cacofonia. meglio "a identificare". Mio molesto parere, ovviamente... :D
Un abbraccio fraterno, sorellina nella scrittura!

amanda ha detto...

uh le prove con le sigarette in mano a 15 anni, come le tenevo male, le mie amiche avevano decisamente tutte più classe.

la diapo del titolo ok, ma le lampadine? mi illumini?

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

@ itsas: eh già! Prof, io la ringrazio per i complimenti, ma non speri che ci creda davvero!

@Ste: "vuoi fare un tiro?" XXX

@Scriba: io ti ringrazio davvero, perchè mi hai chiarito un dubbio! Giuro che correggo subito. Non so come ringraziarti. Grazie eh! Ciao!

@Amanda: le lampadine le ho messe perchè mi piaceva come suonava la parola! Lam-pa-di-ne: quattro sillabe! geniale :)

Stefania248 ha detto...

No grazie, non fumo!
:D

Errante ha detto...

Non so perché ma a me le sigarette hanno sempre dato la sensazione che un tiro dopo l'altro ti fumino via l'anima, un pezzo alla volta, come subdoli vampiri, che mandano in cenere il corpo e rendono schiava la volontà.
Ma probabilmente sono in errore, come spesso mi accade.

Il racconto, in ogni caso, è molto bello.

Adriano Maini ha detto...

Tutto vero e realistico quello che racconti, ma siccome lo racconti molto bene, con delle espressioni molto belle, il tutto si trasfigura in un'atmosfera da rileggere per assaporarla meglio, ma alla quale non sa aggiungere altri aggettivi.

Anselmo ha detto...

Come sempre bellissimo quello che scrivi. Mi hai riportato indietro di qualche anno, alla prima sigaretta. Ai giuramenti adolescenziali, alla sensazione di avere in pugno il mondo e di essere onnipotenti.
Grazie per il salto nel passato :)
Ciao!