10/10/10

I vecchi

di Cristina Taliento

Quel pomeriggio d’autunno eravamo tutta la comitiva al completo: un gruppo di idioti che si rubavano le scarpe a vicenda e facevano finta di gettarle nel mare. Ricordo un sacco di sorrisi bianchi e tanta luce che entrava nei nostri capelli ribelli. Non dovevi battere il cinque quando Lisa ti piazzava la mano davanti la faccia perché poi succedeva che mentre alzavi la tua, lei ritirava la sua e faceva come per lisciarsi i capelli e poi si metteva a correre, gridando che stavolta te l’aveva fatta. Allora io, ogni volta che mi gridava “ Ehi batti cinque, Cris”, gli alzavo il dito medio con un’aria da innocente e lei rideva un sacco, ridevano tutti. E le nostre risate, i nostri strilli, i nostri “lasciami, mettimi giù”, brillavano così tanto sulle creste argentate delle onde da sembrare rumori lontani portati dal mare, come le alghe o il petrolio. C’erano poi dei vecchi pescatori che ci guardavano tristi dalla loro barchetta di assi rossastri e quello con con il berretto di lana sembrava fischiare un motivetto che mi ricordava “Let it be”, ma nessuno di noi ci aveva fatto caso, nessuno di noi aveva notato i pescatori e quella melodia tranne io ed era come se all’improvviso le sagome dei miei amici si fossero dissolte tra la sabbia alzata dal vento e dalla luce. Guardavo i pescatori, le loro rughe rassegnate, le loro braccia piene di ematomi e macchie e mi venne da piangere. Sentivo la loro vita sulle mia braccia e mi volevo sedere, ma non ci riuscivo.

I vecchi mi fanno piangere perché quando incontri i loro occhi puoi scorgere la soluzione della vita, come quella di un gioco e via dicendo. I vecchi non fanno lunghi discorsi, ma poi dicono una frase che ti toglie il fiato e capisci che tutte quelle inutili parole con cui cercavi di intrattenerli non valevano nulla. I vecchi si alzano presto la mattina e fanno le loro cose in silenzio senza disturbare nessuno e poi passano un sacco di mesi sotto una veranda e tengono la testa dritta e puoi capire che stanno pensando dal colore dei loro occhi che da grigio diventa verde o azzurro e non è il riflesso del cielo, non sono gli alberi, ma sono i ricordi o i sogni oppure un misto di ricordi e sogni che non hanno passato né futuro. I vecchi soffrono per il ticchettare delle lancette, per l’indifferenza con cui vengono trattati, ma non ci riescono a farne una colpa a nessuno perché trovare il colpevole è cosa superata per loro.

6 commenti:

gattonero ha detto...

Chissà di che colore diventano gli occhi di quei vecchi, quando forse ricordano la loro gioventù, quando magari erano loro ad essere indifferenti verso i vecchi di allora.
Tu hai pensato, ti sei commossa e la tristezza ha adombrato un giorno di festa.
Puoi affermare che anche i tuoi compagni di allegria abbiano "subìto" gli stessi sentimenti?
C'è una frase che mi torna alla mente ogni volta che sento parlare di giovani e vecchi.
E' laconica, in poche parole esprime una realtà profonda.
Il vecchio al giovane:
"Tu sei quello che io ero, io sono quello che tu sarai".
I vecchi, magari tardi, l'hanno capito; farlo capire ai giovani 'è cosa dura', direbbe Dante.

Itsas ha detto...

bel testo
cristina

qualunque momento, qualunque episodio può essere motivo di rifelssione e il fatto che tu ti sia fermata un attimo a riflettere dimostra che hai una grande umanità.
Spesso i miei ragazzi mi prendono in giro (o prendono in giro i colleghi comunque gli adulti) per i nostri difetti fisici legati all'età. Ma io ricordo loro che un giorno saranno come me, come i loro genitori, e qualcuno comincia a riflettere

Il rospo dalla bocca larga ha detto...

Sei sempre più avanti. Non dimostri mai l'età che hai, e se ti fanno i complimenti un gatto nero nero e un professore modello come Itsas, puoi credere di avere delle qualità!

:)

Brava Crì.

Adriano Maini ha detto...

Un post scritto con il cuore!

Alfa ha detto...

Toccante!

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

@Gattonero: grazie amico per le tue parole. Io sono d'accordo con quello che scrivi.


@Itsas: solo il fatto che io abbia pensato di scrivere questo post fa di me una persona con una grande umanità :) in realtà, non sono umana ahaha


@Rospo: sentiti ringraziamenti :)

@Adriano: altrimenti non ne sarebbe valsa la pena :)

@Alfa: se lo dici tu :) ciao, grazie