21/06/10

Racconto surreale- Parte prima

di C.T.

Eravamo seduti una di fronte all'altra, ma stavo attenta a non guardarla negli occhi. Fissavo la scacchiera anche quando era il suo turno e, per non sembrare una marionetta abbandonata, ogni tanto, mi versavo nel bicchiere un po' di quel brodo infernale che lei chiamava "rum".
"Tocca a te" disse all'improvviso e la sua voce mi fece mandare giù l'alcol prima del previsto. Iniziai a tossire con gli occhi lacrimanti, mentre facevo gesti con la mano per dire che stavo bene.
"Guardami negli occhi, idiota" mi gridò, alzandosi in piedi.
"Te lo scordi, Medusa, io non ti guardo. " risposi, puntando l'alfiere in BF.
"Ah, ma perchè? Perchè!". Aveva iniziato a rotolarsi a terra con le mani sulla fronte. I serpenti nei suoi capelli strisciavano sul tappeto rosso.
"Smettila, me ne vado." Presi le chiavi sul tavolo e mi diressi verso la porta.
"No! Non andartene... Sei la mia migliore amica- mi disse ed io mi fermai- se mi guarderai non ti trasformerò in pietra. Servirà solo a dirti che... ti voglio bene."
Esitai, guardando in basso. Studiavo il pavimento come se stessi guardando un'opera d'arte.
"Medusa... io..."
"Fidati di me. Fidati di qualcuno per una dannatissima volta."
Quando corri da sola da troppo tempo, poi è difficile andarsi ad iscrivere ad una maratona .
"Non posso. Tu mi ucciderai". Scappai da quella stanza e mi misi a correre sulla strada buia e deserta. I semafori erano fuori uso e l'umidità si era depositata sulle auto e sui miei occhiali. Sentii una sirena in lontananza, delle grida, uno sparo. Chiusi gli occhi per qualche secondo mentre maledicevo l'inizio di quell'avventura. Quando li riaprii, c'era una macchina ferma al semaforo spento. Fred Flintstone, sulla sua automobile di pietra ferma davanti al semaforo, con il gomito fuori il finestrino, premeva il pugno sul mento rassegnato.
Mi avvicinai non appena lo vidi.
"Salve, signore. Il semaforo non funziona. Dopo le ventiquattro iniziano a lampeggiare come scimmie."
"Non capisco... scimmie?" Fred mi guardava con occhi stanchi.
"Lasci perdere, io neanche lo so cosa dico" risposi, alzando gli occhi alle stelle.
"Il problema, ragazzina, è che non ce la faccio più a guidare quest'auto... le mie gambe sono stanche." abbassò la testa.
"Ah... io... " sorrisi, imbarazzata per quello che stava per chiedermi.
"Puoi aiutarmi?" nei suoi occhi una luce d'entusiasmo.
"Oh...ecco, io... è tardi, non ci riuscirei... ahia" guardai l'orologio in preda all'ansia.
"Egoismo, non è così? Gli uomini ne sono affetti e tu come loro. Mia moglie Wilma lo ripete sempre"
"Ascolta, Fred... io..."
Quando conti solo sulle tue forze, dopo che tutti ti hanno sbattuto le loro stupide porte, poi è difficile aiutare. Ma lui era stanco e mi guardava come un bambino.
"Ok, Fred, azioniamo questi quadricipidi" dissi, entrando nella macchina dei Flintstones.
Lui pregò per darmi un passaggio, ma io dissi che avrei fatto la strada a piedi. Mi regalò un osso. Lo ringraziai.
Camminavo battendo l'osso sul ginocchio destro e pensavo che quella notte non era ancora finita.

8 commenti:

Errante ha detto...

Un racconto decisamente surreale. Sono curioso però di vedere dove andrà a finire questa notte tutta da scoprire.

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

pure io XD

stealthisnick ha detto...

a chi devo vendere l'anima?

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

io ti consiglio un tale in Via dei Poggi Fioriti. Vai sempre dritto, poi ti fermi all'insegna luminosa :ANIME NUOVE, USATE E DI RICAMBIO

stealthisnick ha detto...

non sembra un buon posto per vendere l'anima via dei poggi fioriti

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

è un modo per incrementare le vendite :-) pensa, ci vanno anche le nonne e le baby-sitter. Posto accessibile a tutti. E perchè dovresti vendere l'anima?

Alfa ha detto...

Arrivo solo ora a leggere perché ho avuto un po' di impegni vari.

La prima parte mi piace, vediamo la seconda...

Il Ballo dei Flamenchi ha detto...

grazie :-)