04/02/10

Autostop americano con Sal

di Cristina Taliento

Un' ombra sull'asfalto di un pollice alzato verso il cielo. Trentacinque gradi di fuoco sotto la camicia del ragazzo e una macchina che si accosta su quella dannata interminabile strada americana.

"Dove?"
"Lei dove sta andando?"
"Los Angeles, amico"
"Ma quanti anni hai? Sicura di avere la patente?"
"Sedici compiuti e a guidare mi ha insegnato mio nonno. Allora sali?"
"Va bene"
"Senti, non voglio perdere tempo. Io ti conosco. Sei il personaggio di un libro che ho letto e sono venuta fino in America a cercarti. Avevo voglia di parlare con te."
"Non dovresti leggere quella roba... soprattutto alla tua età. Quanti anni hai detto?"
"Sedici, Sal"
"Ok, conosci il mio nome... Sono già infastidito."
"Oh non esserlo! Avanti, Sal! In confronto a te non sono nessuno. Non sono io ad aver girato l'America on the road!"
"Come ti chiami?"
"Cristina"
"Che nome strano"
"Voi personaggi dei libri americani dite tutti così. Se una povera ragazza non si chiama Marylou, Betty o Lee-Ann la scartate come un... oh, che diavolo ne so, non so giocare a carte."
"Sono 2 anni che faccio l'autostop e non mi è mai capitata una persona così strana"
"Non darmi meriti che non mi appartengono. Non sono nè strana nè niente. A volte sono anche... banale. Scontata."
"Vorrei un po' sonnecchiare se non ti dispiace. Ho viaggiato molto e, sarò sincero, non mi va di stare a sentire una ragazzina che non ha ancora la patente."
"Si, in effetti, non ce l'ho. Ma ho la carta dello Studente del Ministero della Pubblica Istruzione. "
"Che cavolo... è vero che la macchina è tua, ma se continui così ti supplico di farmi scendere! Starei meglio anche a viaggiare in un camion pieno di letame."
"Dai... non sto dicendo niente! Adesso sto zitta"
"Dio ti ringrazio"


"Che mi devi chiedere"
"E' una domanda? Ma non dovevo stare zitta?"
"Avanti, fammi queste domande. Se è vero che hai attraversato l'Oceano per parlare con me chi sono io per impedirtelo?"
"In teoria, avresti tutto il diritto di.."
"Ok, come vuoi. Buonanotte."
"No, no, no... aspetta."
"Hai tre secondi per formulare questa fottuta domanda"
"Eh... era una cosa che aveva a che vedere con un capitolo dell'inizio... quando ti svegli in quella squallida camera d'albergo e per 15 secondi non sai di essere te... cioè... quando ti senti un fantasma e compagnia bella e hai detto che è stato allora che hai capito che la tua vita sarebbe cambiata."
"Si ho capito. Vai avanti."
" Mi chiedevo se ti è piaciuto, cioè...se hai avuto paura."
"Paura? Che diamine... no! Non sapevo quello che mi stava succedendo, ma paura un bel corno!"
"Cioè... non hai avuto paura di cambiare?"
"La pianti di dire cioè? Sembri una pecora che...bee-cioè-beee-cioè"
"Scusa"
"Comunque la paura c'è sempre... Cristina, giusto?"
"Si... ma prima avevi detto...paura un bel corno."
"Si dicono tante cose e ricordati di non credere mai a nessuno che ti dice di non aver avuto paura"
"Sai... cambiare strada è una cosa seria... Le strade fanno sempre brutti scherzi e adesso, a sedici anni, mi capita di trovarmi davanti ad un bivio quasi tutti i giorni."
"Credo che capiti a tutti... ad ogni età. Non siete solo voi, benedetti adolescenti, a trovarvi davanti a delle scelte. Prendi me, ti sembro un lattante come te?"
"Sembri uno che sa dove andare anche se stai andando a Los Angeles alla cieca"
"Ti sei data la risposta da sola, Kristen"
"Kristen? Che schifo... Ma che risposta?"
"Non sei poi così intelligente ragazzina. La morale della fiaba è che uno può sentirsi sempre nella giusta direzione anche se questa non rientra in quel percorso che avevamo tracciato con il pennarello rosso sulla cartina."
"Basta crederci? Soltanto tutto qui?"
"Bisogna crederci sempre, in tutto quello che ti salta in mente di fare, in ogni strada, deserto, che vuoi percorrere. Ma oltre la strada, aldilà della fine della strada, dove il grigio dell'asfalto si mescola con il cielo, è lì che devi metterci un po' di cose"
"Un po' di cose?"
"Devi metterci l'entusiasmo, un po' d'aspettative, qualche dubbio e una buona dose di coraggio. Fede, mettici fede, serve sempre... e non dimenticare un litro di wisky per il viaggio. Ma tutte queste cose non ti serviranno ad bel niente se pensando alla meta non senti il cuore che ti batte a mille ed ogni singola cellula del tuo corpo che ti incoraggia a partire."
"Accidenti, Sal"
"Che c'è?"
"Accidenti, amico... Mi hai commossa. Il tuo discorso è vero quanto è vero che ti amo"
"Adesso non esagerare... voi adolescenti non state con il cuore in pace se non mollate un ti amo così, senza motivo"
"Aaaaa-aaah hai ragione, Sal! Comunque io non bevo wisky!"

"Già... hai solo sedici anni. Ehm... scendo qui... voglio pranzare con calma e ripartirò con un altro passaggio."
"Grazie per aver risposto alla mia domanda. Non dimenticherò quello che hai detto"
"Buona fortuna...ehm...Cristina"
"Ci vediamo... amico."

La macchina si rimise in strada e come in quella canzone di Francesco de Gregori "me ne andai che ero un poco più saggio con tre soldi di dubbio e tre di coraggio".

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